Sono sempre alla ricerca dello scatto perfetto, di un’immagine che riesca a raccogliere quel riscatto alla vita che trasforma il seme in un fiore e i campi di metà maggio mi rendono il compito facile. Basta uno sguardo attorno, per rendermi conto di questa straordinaria forza generatrice .

In questo mese, la natura è così prepotente ed immensa, dirompente nei colori, quanto avvolgente nei profumi. L’occhio cade su queste distese di papaveri in fiore, ma ahimé, ciò che cattura lo sguardo è irreplicabile da qualsiasi macchina fotografica e si stampa indelebile soltanto nella memoria. Lo avevano ben presente gli “Impressionisti”, di quanto fosse difficile catturare l’attimo e renderlo eterno, anche con un solo tocco di pennello.

Quest’incanto è difficile da cogliere in quanto in continuo divenire.

Le profumatissime inflorescenze pendule dei fiori di Robinia stanno già lasciando spazio ai corimbi del Sambuco che, pieni di energia, innalzano i propri calici al cielo mettendo in bella mostra tutto il loro candore.

La silene è ormai in fiore con i suoi caratteristici bubbolini scoppiettanti, mentre lo stelo floreale della piantaggine sta già attendendo il primo alito di vento per l’impollinazione.

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Le corolle rosate della malva, si mescolano ai primi timidi capolini di camomilla, ancora protetti dall’erba.

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E’ possibile trovare anche qualche fiordaliso che spicca in mezzo ad un campo di Pratoline ancora in fiore.

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E’ tuttora tempo di raccolta ed è bene che mi sbrighi prima che venga l’estate.

Ma la descrizione non finisce qui, anzi, inizia proprio adesso. Vi racconto la seconda parte delle erbe commestibili del mese con le solite raccomandazioni sull’importanza di fare foranging raccogliendo solo quello che si conosce bene o comunque di non accontentarsi di semplici foto, ma di approfondire personalmente la ricerca anche sul campo seguendo, per le prime volte, degli esperti. All’elenco riportato, per ogni erba, fa seguito una breve descrizione. Rimando ai futuri post schede più approfondite sull’argomento e ricette con questi ingredienti. Vi lascio il link della prima parte dei “Campi di maggio -raccolta di erbe spontanee” http://www.gliaromettidivania.blog/2018/04/30/i-campi-di-maggio-raccolta-di-erbe-spontanee-prima-parte/ e un link con alcuni consigli utili prima di iniziare questo tipo di attività http://www.gliaromettidivania.blog/2017/12/18/erbe-selvatiche/
Incominciamo…
PAPAVER RHOEAS (PAPAVERO COMUNE)

Specie infestante in particolare dei campi a cereali. Questa malerba è oggi, però, meno comune rispetto al passato per via del massiccio utilizzo di erbicidi in agricoltura. Quando in un verde campo di grano sono assenti i papaveri, è probabile che il cereale sia stato trattato con erbicidi. Decisamente facile è il riconoscimento del papavero in fiore , più complicato è, invece, il riconoscimento delle rosette basali prima della fioritura. Questi teneri germogli sono adatti al consumo e risultano buoni in insalata o in misticanza insieme ad altre erbe di campo spontanee. Le foglie delle rosette basali, quando sono più mature, si possono utilizzare cotte e condite come gli spinaci e sono indicate per ripieni, risotti, zuppe e sformati. Il rosolaccio, in dosi eccessive, può causare intossicazione occorre, pertanto, consumare l’ingrediente con moderazione. Attenzione a non confondere il papavero comune con le altre varietà dello stesso genere
MATRICARIA CHAMOMILLA (CAMOMILLA COMUNE)

E’ una pianta erbacea che fiorisce dalla tarda primavera fino ad agosto. Distinguerla dalle comuni margherite è molto semplice in quanto il suo profumo è inconfondibile. Questo fiore ha molteplici proprietà ben note a tutti e, tra le più importanti, ricordo l’azione sedativa e antispastica. I sui fiori possono essere essiccati per delle ottime tisane o utilizzati come polvere su alcune pietanze di alta cucina gourmet. Con l’infuso si possono ottenere alcuni piatti interessanti come il risotto alla camomilla, mentre i fiori freschi rappresentano una decorazione perfetta per molti piatti.
SAMBUCUS NIGRA (SAMBUCO)

Al Sambuco si attribuivano nell’antichità poteri magici e di protezione dai demoni e dalle streghe. I fiori sono bianchi, profumati e riuniti in ombrelle con un lungo picciolo, mentre, il frutto è rappresentato da una bacca nera carnosa. Tutte le parti della pianta sono tossiche per la presenza di vari alcaloidi ad eccezione dei fiori e delle bacche mature. Con le inflorescenze si possono aromatizzare liquori, acque aromatiche o fare delle deliziose frittelle, mentre con le bacche si può realizzare un’ottima marmellata. Attenzione a consumare le bacche solo se mature e a procedere sempre ad una cottura delle stesse. Le bacche e i fiori del Sambucus Nigra possono essere confusi con quelli del Sambucus Ebbio. Questa pianta erbacea è velenosa in tutte le sue componenti ma, a differenza dell’altra, non tende a superare 1,5 metri di altezza.
ROBINIA PSEUDOACACIA (ACACIA)

Le api vanno pazze per il nettare dei suoi fiori bianchi o rosa a grappolo che compaiono in primavera. Il periodo di raccolta va da aprile a maggio. I profumatissimi fiori di Robinia vengono utilizzati in cucina in particolare per frittelle o dolci di vario tipo. I fiori sono l’unica parte commestibile della pianta ed è bene utilizzarli quando sono ancora in bocciolo o quando la loro apertura non è completata. Sono decisamente buoni, ma consiglio di non esagerare nelle quantità, visto la presenza, anche nel pistillo, di alcune sostanze tossiche.
CHENOPODIUM ALBUM (FARINELLO O FARINACCIO )

E’ una pianta annuale che cresce nei suoli incolti come pianta infestante. Si propaga con molta velocità e, pertanto, possiamo coglierla senza il timore di comprometterne la specie. Le foglie sono ricche di micronutrienti, di proteine e di fibre. Nel passato era una pianta molto utilizzata in cucina, ma è stata nel tempo dimenticata. I semi, le foglie, i fusti e i germogli di questa pianta erbacea sono edibili. Le foglie si possono raccogliere in primavera e si consumano, insieme ai fusticini, preferibilmente previa breve bollitura. Ricorda vagamente il sapore dello spinacio e se ne può fare un simile utilizzo in cucina.
PARIETARIA OFFICINALIS (PARIETARIA O ERBA VETRIOLA)

E’ un erba perenne e infestante con foglie appuntite di colore verde lucente sulla parte superiore e opache e pelose nella parte inferiore. Se strofinata sulle vesti rimane attaccata. Si chiama anche “erba vetriola” e il nome le deriva dal suo impiego nella pulizia dei vetri . Le foglie possono essere consumate nel loro stato naturale, oppure essere utilizzate per creare infusi. Il consumo deve essere evitato dalle persone allergiche al polline della pianta che causa allergie particolarmente diffuse. La Parietaria possiede effetti diuretici e depurativi e in cucina si utilizzano, prima della fioritura, fusti e foglie. Una volta fiorita , si potranno consumare solo le sommità più tenere. Dopo la lessatura, la pianta trova impiego come verdura da consumare da sola o da aggiungere a ripieni o minestre alle quali attribuisce un intenso colore verde.
ALLIUM VINEALE (AGLIO DELLE VIGNE)

E’ una piantina bulbosa che fiorisce verso giugno e si raccoglie d’estate quando il bulbo è più turgido. E’ molto comune nelle vigne e si presenta in ampie famiglie. Fate attenzione a lasciare sempre qualche esemplare per la riproduzione. I contenuti e gli usi fitoterapici sono gli stessi dell’aglio comune o dell’aglio orsino. In cucina trova un perfetto utilizzo nelle salse, nei sughi e nelle zuppe.
BELLIS PERENISA (PRATOLINA COMUNE)

Fiore molto comune negli incolti, nei prati e lungo le strade. Si raccoglie da marzo a luglio. In cucina si utilizza soprattutto nelle insalate, ma non mancano ricette di accattivanti risotti o zuppe. Questi fiori, amarognoli al gusto, stimolano la diuresi e svolgono un’ azione disintossicante
BORAGO OFFICINAL (BORRAGINE)

E’ una pianta erbacea annuale ricoperta da peluria ispida con fusto cavo e fiori azzurri. Si raccoglie preferibilmente prima della fioritura estiva. Cresce in luoghi coltivati, fra le macerie e lungo le siepi. Le foglie di Borragine, per quanto commestibili, devono essere consumate in modeste quantità poiché contengono alcaloidi. Il sapore è delizioso e ottimo per minestre, ripieni e risotti. Data la presenza di una folta peluria è preferibile consumarla da cotta. Attenzione a non confonderla con la Mandragola, un erba velenosa che però, fiorisce in autunno e che presenta foglie basali quasi prive di peli .
SYMPHYTUM OFFICINALE (CONSOLIDA)

Pianta erbacea pelosa che può raggiungere 1 metro di altezza. Predilige i terreni umidi , i fossati e i luoghi riparati e incolti. Le foglie sono grandi e lanceolate e i fiori sono raccolti in pannocchie apicali in genere di colore bianco. La consolida possiede proprietà antiinfiammatorie e cicatrizzanti, ma contiene anche una sostanza tossica per il fegato, è bene pertanto non esagerare con le dosi. In cucina si utilizzano le foglie più tenere e i fiori prima che siano sbocciati . Le foglie vengono usate generalmente in minestre o ripieni.
MELISSA OFFICINALIS (CEDRONELLA O CITRONELLA)

Fiorisce tra giugno e agosto. Si raccolgono le foglie più tenere. Non ne servono grandi quantità in quanto il sapore delle foglie è intenso, naturalmente dolce e ricorda il limone e la menta. Strofinate tra le mani, le foglie emanano un gradevole profumo che ricorda la Limoncina. In cucina, le foglie fresche della Melissa sono ottime per arricchire insalate, insaporire ministre e aromatizzare salse, marmellate, gelati, tisane o per preparare liquori casalinghi. E’ ottima anche come ingrediente per le acque aromatizzate alla quale conferisce un retrogusto fresco e dissetante. Il profumo sprigionato da questa pianta erbacea, è inoltre, un valido alleato nella lotta contro le zanzare.